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giovedì 22 aprile 2010

UN CIAO A TUTTI!

(Benedetta e Sofia e Davide)

Ciao raga, è stato bello fare quest'esperienza tutti assieme, abbiamo avuto modo di conoscerci e liberare la nostra fantasia.
Io sono Benedetta ed ho aggiunto tante mie foto, che spero vi siano piaciute, io sono Sofia ed ho curato i giochi logici. Il mio nome è Davide ed ho scritto delle barzellette e degli articoli sul calcio.

Speriamo di ritrovarci l'anno prossimo per continuare a scrivere e parlare di noi!

giovedì 15 aprile 2010

IL CAVALIERE DEI DRAGHI

Il cavaliere dei draghi


-Successo fantasy di Cornelia Funke, prima della famosissima saga di INKHEART-




Cornelia Funke, l’ autrice della celeberrima saga di INKHEART, fa ristampare nel 2006 una serie di copie di un suo precedente successo: “Il cavaliere dei draghi”, di cui aveva venduto centinaia di copie.
Il volume, pubblicato per la prima volta nel 1997 in Germania, è edito da Fabbri: appare piuttosto corposo (537 pagine), ma scritto in grandi caratteri.Qualche notizia aggiuntiva è presentata sui risvolti della sovra copertina. Molto resistente la rilegatura, fin troppo: non è possibile tenere il libro aperto su di un tavolo, se non esercitando una certa pressione, che lo rovina.Apprezzabile la traduzione, ma poco chiare le scelte riguardanti i nomi dei personaggi: alcuni, privi di significati particolari (Lung, Ben), sono mantenuti. I problemi sorgono quando i nomi definiscono le caratteristiche dei protagonisti: in questo caso c'è stata poca aderenza all'originale. Prendiamo Fiore di Zolfo, in originale è Schwefelfell, cioè pelliccia color zolfo.Inoltre non è stato conservato il cognome del professor Barnaba (Wiesengrund) trasformato invece in Blumenbaum.
Esistono due edizioni del libro ed una è arricchita da illustrazioni (in bianco e nero), opera della stessa autrice. La presenza di illustrazioni è segnalata sulla sovra copertina.Ogni capitolo è introdotto da un piccolo riquadro con una figura, che fornisce una specie di anteprima di quello che accadrà. A sorpresa, poi, si trovano altre immagini, mai a pagina intera. Interessante ammirare la rappresentazione grafica dei personaggi, così come li ha immaginati la fantasia della Funke, alla sua maniera originale, come sempre! Le dimensioni limitate dei quadretti che aprono i vari capitoli, non consentono di ammirare figure molto particolareggiate: in quelle più grandi, invece, c'è una dimostrazione di abilità e maestria, sia nel rappresentare personaggi che ambienti. Il tratto è abbastanza spigoloso, ma gradevole. Il racconto si svolge ai nostri tempi, gli indizi sono frequenti (appare un personal computer portatile; bruciano i pozzi petroliferi nella penisola arabica, in seguito ad una guerra).La Funke, però, si scatena sugli ambienti! Inizialmente si mantiene sul vago, per poi fornire indicazioni sempre più precise e rappresentare luoghi ben definiti. Prendo ad esempio la Valle in cui dimorano i draghi. Inizialmente, si legge che è una zona molto piovosa, circondata da monti, che gli uomini faticano a raggiungere. Proseguendo, il primo volo di Lung implica sorvolare il mare, quindi si tratta di un'isola. Il ratto di città definisce il paese "Bagnarola d'Europa"… Non serve molto per sospettare della Gran Bretagna. Anzi, in seguito, la zona viene ulteriormente circoscritta, considerando il luogo in cui abitano i coboldi maculati. Più difficoltoso individuare la città, meta della prima tappa del viaggio. Posizionata a est rispetto all'Inghilterra, ha un fiume, canali, un porto, tanti ponti e torri. Potrebbe essere Amburgo? Dopo una sosta sulle Alpi, il viaggio prosegue, sorvolando il Mediterraneo, fino all'Egitto e alla penisola arabica.E la meta finale è un punto imprecisato dell'Himalaya!
E ORA…LA STORIA!

Nulla turbava la tranquilla routine della Valle: i draghi trascorrevano le giornate oziando e dormendo, in un luogo angusto, ma sicuro. Decisamente troppo bello per durare… Un piccolo topolino, Topandro, agitato, reca notizie terribili: gli uomini stanno per raggiungere la Valle con le loro macchine infernali e progettano di allagarla interamente.I draghi, pur inquieti, rifiutano di lasciare la loro dimora, progettano di nascondersi, come già fecero in passato. Tutti tranne il giovane Lung, che decide di partire alla ricerca della Terra ai Confini del Cielo: un luogo mitico, che sopravvive solo nei ricordi sbiaditi del vecchio drago Barba di Pietra.Nonostante la mancanza di appoggio da parte dei compagni, Lung si alza in volo, accompagnato dalla cobolda Fiore di Zolfo, diretto ad oriente, verso la vetta più alta del mondo.Prima tappa è una grande città, dove si trova la mappa del ratto Gilberto Codagrigia. Alla compagnia si unisce un ragazzo orfano, Ben.E appare anche il nemico, il vanitoso sauro Stralidor, Colui che Come Oro Sfavilla. E' un mostro, creato da un esperimento alchemico, spietato cacciatore e divoratore di draghi: essendo le sue prede scomparse da più di centocinquant'anni, l'appetito è ormai smisurato… Stralidor pone, sulle tracce del terzetto, il suo servo, Filo di Ragno, omuncolo, anch'egli nato dai pasticci dell'alchimista Petrosius, unico di dodici fratelli ad essersi salvato dalle fauci del sauro.Il lungo viaggio, porta la compagnia a conoscere tanti luoghi, persone (la famiglia del prof. Blumenbaum, su tutte) e creature… a crescere, insomma, come accade ogni volta che ci si allontani dal luogo natio.





I CONSIGLI DEI LETTORI.
Un ottimo libro, che pullula di creature fantastiche note, ma riviste dalla fantasia dell'autrice e per questo ancor più sorprendenti. Possiede un ritmo costante, nessuna pausa o caduta della tensione narrativa, garantito da un viaggio che tocca molte parti della Terra, una sorta di “Giro del mondo in ottanta giorni”. Gli si può forse rimproverare il fatto di accennare troppo brevemente a simpatie e vicende sentimentali, ma mette al bando la violenza e contiene tanti insegnamenti positivi…Insomma, da leggere tutto d’un fiato!

“E' un amico, perciò non importa se è un bipede, un coboldo o un ratto.”


Michele Danesi

TANTI AUGURI FABRIZIO

Tanti auguri

Fabrizio!


-Celebrato all’ istituto Don Milani il 70esimo compleanno del famoso cantautore Fabrizio De André-


I 70 anni di Fabrizio De André vengono festeggiati dai ragazzi del liceo Sociopsicopedagogico Don Milani con una serie di manifestazioni.
Venerdì 26 e sabato 27 febbraio si è tenuto al Garda Forum il convegno: “De André canta la costituzione”, appuntamento culminante del progetto Faber ( itinerario didattico-educativo ).
Spiega il prof. Flavio Marcolini: - L’obiettivo è avvicinare alla conoscenza e interpretazione di testi di impegno civile, consentendo una comprensione originale dell’attualità di un autore che ha inverato gli aneliti contenuti nella Costituzione, al di fuori delle schermaglie politiche spesso interessate a polemiche di breve periodo e scarsa utilità più che ad affermare realmente i principi sanciti in una Carta che trova insospettabilmente nel genio sovversivo di De André un caleidoscopico megafono ad amplificarne il valore.
Illustrare ai ragazzi i diversi articoli attraverso le sue riflessioni in musica costituisce il miglior omaggio al lavoro svolto dai padri costituenti, che in tal modo viene affidato in forme attualizzate alla meditazione dei giovani, con l’auspicio che essi sappiano divenire, per dirla con don Milani, “cittadini sovrani di se stessi” e difendere l’eguaglianza, la giustizia sociale e i diritti civili -.
Altri appuntamenti saranno ad aprile: durante la settimana che va da lunedì 19 a sabato 24 alcuni ragazzi del liceo Don Milani proporranno spettacoli ispirati alle opere del cantautore.
Infine, i due appuntamenti conclusivi: sabato 8 maggio le ragazze della III A del liceo Sociopsicopedagogico, insieme ai ragazzi delle V elementari, rallegreranno le piazze di Montichiari cantando in coro canzoni di De André come “Geordie”, “Il pescatore”, “Andrea”, “Volta la carta”, “Un matto” e molte altre;

APPUNTAMENTO sabato 29 maggio doppio concerto al Castello Honoris con la Band del Don Milani e il gruppo “Mille anni ancora” per un revival musicale indimenticabile.
Siete tutti invitati!!

Michele Danesi

l'AMIANTO:UN VERO PROBLEMA


In questi ultimi giorni a Montichiari si parla solamente di Amianto, inceneritori e gravi malattie.
La società Aspireco srl ha progettato un impianto per l'inertizzazione di 240mila tonnellate/anno di amianto da realizzare proprio a Montichiari, zona aeroporto.
Molti esperti ed ecologisti sostengono che l'impianto sarebbe la «goccia che fa traboccare il vaso» in un territorio già devastato da una decina di discariche, che ha smaltito la bellezza di 10milioni di tonnellate di rifiuti. Un territorio su cui sono in fase di autorizzazione altre 4 discariche (una per l'amianto da 960mila mc); territorio oppresso dal traffico giornaliero di migliaia di veicoli, che vedrà passare anche la Tav (alta velocità) e la realizzazione di altri milioni di metri quadrati di cemento (centri commerciali e logistici, nuovi capannoni).
Ma che cos’è l’amianto e che danni crea?L'amianto rappresenta un pericolo per la salute a causa delle fibre di cui è costituito e che possono essere presenti in ambienti di lavoro e di vita e inalate.Il rilascio di fibre nell'ambiente può avvenire o in occasione di una loro manipolazione/lavorazione o spontaneamente, come nel

In questi ultimi giorni a Montichiari si parla solamente di Amianto, inceneritori e gravi malattie.
La società Aspireco srl ha progettato un impianto per l'inertizzazione di 240mila tonnellate/anno di amianto da realizzare proprio a Montichiari, zona aeroporto.
Molti esperti ed ecologisti sostengono che l'impianto sarebbe la «goccia che fa traboccare il vaso» in un territorio già devastato da una decina di discariche, che ha smaltito la bellezza di 10milioni di tonnellate di rifiuti. Un territorio su cui sono in fase di autorizzazione altre 4 discariche (una per l'amianto da 960mila mc); territorio oppresso dal traffico giornaliero di migliaia di veicoli, che vedrà passare anche la Tav (alta velocità) e la realizzazione di altri milioni di metri quadrati di cemento (centri commerciali e logistici, nuovi capannoni).
Ma che cos’è l’amianto e che danni crea?L'amianto rappresenta un pericolo per la salute a causa delle fibre di cui è costituito e che possono essere presenti in ambienti di lavoro e di vita e inalate.Il rilascio di fibre nell'ambiente può avvenire o in occasione di una loro manipolazione/lavorazione o spontaneamente, come nel caso di materiali friabili, usurati o sottoposti a vibrazioni, correnti d'aria, urti, ecc.L'esposizione a fibre di amianto è associata a malattie dell'apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi).Esse insorgono dopo molti anni dall'esposizione: da 10 - 15 per l'asbestosi ad anche 20 - 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma, ossia cancro ai polmoni.
Questa situazione è proprio allarmante e se questo impianto venisse realizzato tra 10 anni il numero di vittime di tumore a Montichiari, già molto provato, aumenterebbe notevolmente. L’unica via per impedire questo disastro è far sentire la nostra voce alle amministrazione comunale, provinciale e regionale sperando che anch’essi capiscano la gravità del problema.
Questa è per tutti noi una grandissima minaccia e il comune deve rendersi conto della loro ignoranza e della gravità della cosa.
daniele Bregoli 2 A