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lunedì 21 febbraio 2011

INTERVISTE IN GIRO PER MONTICHIARI

Facciamo una breve intervista al nostro ex-parroco Mons. Francesco Bertoni, che è qui da 27 anni.

Quando è arrivato qui a Montichiari?
Sono arrivato il 18/02/1984, giorno in cui l'allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi, firmava nella Santa Sede a Roma il nuovo Concordato.

Quanti abitanti c'erano a Montichiari al suo arrivo?
Quando sono arrivato c'erano circa 16.000 abitanti e si viveva in una dimensione che definirei “paesana”. Negli anni successivi comincerà l'arrivo di immigrati sia da altri luoghi d'Italia che extracomunitari fino ad arrivare ai circa 24.000 attuali.

Quali sono le 3 cose che meglio ricorda nella Montichiari che ora non si vedono più?
Una verifica di questi 27 anni mi porta al confronto e alla constatazione di:
1.    un tempo si comunicava con maggiore facilità e ci si conosceva quasi tutti, era più semplice organizzare qualsiasi attività mentre oggi rilevo grande difficoltà di comunicazione perché la dimensione cittadina ha portato a conoscersi e a comunicare sempre meno anche a causa dell'arrivo di molte famiglie non monteclarensi o extracomunitarie; in questo senso rilevo anche che la situazione attuale è di una Montichiari un po' città dormitorio;
2.    la tipicità di Montichiari si è stemperata e sta orientandosi in una direzione multietnica, multi-religiosa e multi-linguista, in questa situazione è avvenuta la scelta dell'ICFR (Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi) dove le famiglie sono coinvolte nel cammino di fede creando così una rete di relazioni, per cui in questi 6 anni almeno 800 famiglie hanno vissuto nuove esperienze, infatti una coppia può essere inserita in un gruppo, che si crea in base alle classi delle elementari dei propri figli, dove magari conosce, inizialmente, solo 1-2 persone, è quindi questa l'importanza di essere disposti a fare amicizia e conoscenza.

Quali sono stati i maggiori interventi nell'ambito della Parrochia durante la sua reggenza?
E' stata ristrutturata la canonica, l'oratorio femminile (Sacro Cuore), il Centro Giovanile, costruito ex-novo il centro parrocchiale dei Chiarini, delle Marcolini, e il San Filippo, è stato ristrutturato il Cinema Teatro Gloria riaperto nel 1987 dopo alcuni anni di chiusura, è stato inoltre, in più interventi, ristrutturato il Duomo sia internamente che esternamente. Nel 1988, inoltre, con le Missioni Parrocchiali è nata Radio Vita la nostra radio parrocchiale che ancora oggi trasmette tutti i giorni sulla frequenza di 92,2 Mhz.


Intervistiamo il professor Giliolo Badilini che è stato sindaco del nostro paese negli ultimi decenni del secolo scorso.

Per quanto tempo è stato sindaco?
Circa 22 anni. Sono stato eletto nel 1977 e ho finito nel 1999, quando non volli più ricandidarmi di mia spontanea volontà.

Quali sono state le principali opere fatte durante i suoi 22 anni in carica?
Sono molte e principalmente:
·         La costruzione del Centro Fiera, inaugurato il 30.3.84, che ha permesso di imboccare una direzione verso la modernità perché fino ad allora il mercato del bestiame si faceva nella attuale “city”. Questo bloccava ogni venerdì il centro del paese e causava altri 2 problemi:
1.     Una vasta area al centro del paese che impediva una corretta crescita urbanistica;
2.     Problemi di igiene dovuti alla presenza degli animali;
·         La costruzione dell'attuale Municipio che prima si trovava nella zona dell'oratorio Sacro Cuore;
·         La costruzione dell'Ufficio Postale, dove si trova ora, perché lì c'era comunque il mercato;
·         La nascita della attuale “City”, dove adesso ci sono tanti uffici e appartamenti, una volta c'era il mercato, il cui spostamento fu davvero difficile soprattutto perché i commercianti avevano un'impressione negativa sul trasferimento;
·         Lo spostamento del comune e dell'ufficio postale ha reso disponibili i precedenti edifici che sono stati destinati a iniziative culturali (pinacoteca Lechi e Pro Loco).
·         L'acquisto del vecchio ospedale con la finalità di spostarvi la biblioteca;
·         La costruzione di nuove case soprattutto mediante i numerosi villaggi “Marcolini”;
·         La costruzione della rete fognaria e il potenziamento dell'acquedotto;
·         L'acquisto, da parte del Comune, del castello Bonoris.

Parliamo un po' di storia...
Forse non tutti sanno che quando sono diventato sindaco a Montichiari i rifiuti venivano eliminati in un modo sbagliato perché venivano bruciati a Borgosotto sotto il ponte del Chiese, dove giorno e notte saliva al cielo quel fumo, o altrimenti venivano scaricati nei Trivellini o a Bredazzane nei fontanili dismessi, delle specie di pozzi dove l'acqua arrivava quasi in superficie.
Gli acquedotti non c'erano, o meglio c'era SOLO un acquedotto, che doveva servire TUTTO il paese, con un unico pozzo nei Boschetti, e l'acqua era davvero poca, soprattutto il venerdì, quando c'era il mercato del bestiame e dovevano lavare i camion dopo che gli animali erano scesi. Furono quindi costruiti ben 12 ulteriori pozzi a servizio di tutto il centro e delle frazioni. Questo anche perché bisognava garantire a tutti l'acqua potabile che i pozzi privati, poco profondi, non riuscivano a raggiungere. Inoltre è stata realizzata una rete fognaria, opera parecchio complessa in quanto tutte le tubature devono essere a grande profondità per garantire il corretto scorrimento. Quando sono diventato sindaco c'erano poco più di 15.000 abitanti, ma Montichiari era diverso da tutte le altre città e paesi circostanti, perché il centro del paese era meno popolato delle frazioni, e in queste zone di campagna si trovavano le scuole rurali in alcune delle quali c'era una sola classe nella quale, insieme, stavano tutti i bambini dalla prima alla quinta. Decisi quindi di realizzare scuole più capienti con più classi. Alcune delle vecchie scuole rurali sono ancora riconoscibili nelle frazioni e hanno assunto altre funzioni. Forse la scuola meglio riuscita è quella di Borgosotto che è stata realizzata in una ex-stalla; inizialmente la popolazione era contraria ma la bontà del progetto è stata confermata anche dal premio internazionale di architettura che le è stato assegnato.
Mi concentrai molto sull'edilizia scolastica e lavorammo anche sulle scuole medie che non erano come sono adesso, infatti c'era solo il primo pezzo risalente agli anni '60, le elementari erano piccole, completai il moretto, la ragioneria, e pensai anche ai più piccoli realizzando le scuole materne Pascoli e Marcolini.
Un ulteriore argomento di costruzione è quello dello sport che, in quegli anni, vide nascere dapprima il palazzetto dello sport al Centro Fiera, poi le piscine comunali, altre palestre sia in centro che nelle frazioni ed infine il PalaGeorge.
Per quanto riguarda la viabilità, bisogna pensare che tutto il traffico passava per l'attuale Via Brescia e Via Mantova creando non pochi disagi al paese e lunghissime code soprattutto in occasione del mercato e delle fiere. La realizzazione della tangenziale fu la soluzione a questo problema ed è stato quindi possibile procedere alla realizzazione di piste ciclabili.
Infine il cimitero che prima arrivava solo fino alla cappella e che fu in quegli anni più che raddoppiato.

Quali sono le cose di cui ha più rimorso?
·         Beh, la COMAZOO che avrei dovuto autorizzare altrove perchè il luogo nel quale si trova rovina il paesaggio per chi proviene da Ghedi;
·         Il PIP, la zona artigianale sul declivio del colle San Zeno, sarebbe stato più opportuno collocarla un po' più ad est, nella zona pianeggiante tutt'ora libera.

Quale sarebbe la prima cosa che farebbe se domani lei dovesse tornare in carica?
Risanerei il bilancio economico, e poi troverei una soluzione coraggiosa per quanto riguarda la viabilità che, negli ultimi anni, a causa dell'aumentato traffico interno e della realizzazione di alcuni sensi unici, è divenuta complessa.

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