Jovanotti e il suo nuovo disco da  cantautore.

Sono passati ben ventitré anni dalla pubblicazione di “Jovanotti for president”, il primo disco di Lorenzo. Dopodiche lo ritroviamo d'estate, in qualche discoteca a cielo aperto della Riviera Adriatica, dove finge di fare il dee-jay, canta i suoi due o tre successi, prende i soldi e scappa. I lavori successivi come “La mia moto”, la raccolta di remix “Jovanotti special” e anche “Giovani Jovanotti” non lasciavano intravedere particolari doti. Poi, però, la svolta con “Una tribù che balla”, che festeggia oggi il suo ventesimo compleanno.“Ora”, il nuovo disco, non farà eccezione, conquisterà la vetta delle classifiche come è avvenuto per il singolo d'anticipo, “Tutto l'amore che ho” e anche se, in sede di presentazione, lo ha definito come il suo lavoro più contemporaneo, lo strano percorso di questa lunga carriera ha in realtà condotto Jovanotti a realizzare un disco da cantautore fatto e finito. Un applauso immediato alla scelta di pubblicare quest'opera in due edizioni contemporaneamente: una da quindici e una da venticinque brani.

“Ora” persegue la via prescelta, melodie accattivanti sorrette da arrangiamenti che guardano al presente cercando di uscire dagli angusti contorni sonori italiani. Parlando dei testi, ci sono slogan di sicuro effetto come “Il più grande spettacolo dopo il big bang” o titoli come “Quando sarò vecchio” tra luoghi comuni e intuizioni ispirate.
Musicalmente vario ed efficace, questo “Lorenzo 2011” è il disco di Jovanotti che può convertire chi, normalmente, detesta Jovanotti, come mia madre.

Anche se la critica ha impiegato un po' di tempo ad adeguarsi, passando dalla pernacchia all'osanna, il pubblico ha sempre seguito con entusiasmo colui che ha saputo conquistare generazioni  di ascoltatori.

                  

                                                                  Michele Danesi 2^I